I prodotti ortopedici per la schiena, grazie ai numerosi benefici testati, continuano a svilupparsi e rinnovarsi. Questi dispositivi, molto semplici da utilizzare e alla portata di tutti, si possono reperire facilmente ed essere utilizzati senza la supervisione di un medico.
Si parla del mondo dei correttori posturali, ossia delle fasce di tessuto rinforzato che aiutano a sostenere il peso della schiena in modo equilibrato e naturale. In commercio se ne trovano di svariati, talvolta anche a prezzi bassissimi.
La domanda sorge spontanea: davvero i correttori posturali sono efficaci? riescono davvero a ritrovare il benessere desiderato per la schiena?
La memoria posturale
Il corpo è dotato di una memoria muscolare che si sviluppa con i movimenti quotidiani. In particolare, assumere posizioni statiche fisse comporta una predisposizione dei muscoli del corpo al rilassamento. I muscoli rilassandosi, vengono condizionati dalla forza di gravità che attrae i corpi verso il basso. Ecco che le posizioni sono condizionate da questa forza, chiamata anche forza peso, che incide su un corpo statico portandolo verso terra. Se non vi è trazione, la memoria posturale è destinata a immagazzinare posizioni sconvenienti per le articolazioni, che si comportano a seconda dei movimenti muscolari.
Le funzionalità dei correttori posturali
Indossare un correttore posturale è molto semplice e non richiede grandi prove di resistenza. Per osservare i benefici sperati è importante mantenere costante l’utilizzo nel tempo, proprio per via della memoria muscolare che produce questo dispositivo. Tra le tante funzionalità di questo connubio di fasce, si ritrova quella di aiuto alla scrivania. Un dispositivo posturale riesce a mantenere le spalle rivolte verso l’esterno e condizionare così l’incurvatura della schiena. Altra funzionalità è quella di supporto delle vertebre cervicali che possono seguire movimenti più fluidi con conseguente sollievo per i dischi intervertebrali che evitano disallineamenti.
Come indossare un correttore posturale per risultare efficace
L’efficacia di un dispositivo ortopedico, sia esso un correttore posturale o una fascia correttiva, è determinata da:
- La qualità del prodotto
- La modalità di utilizzo
Per quanto riguarda il primo punto, è fortemente consigliato dotarsi di un correttore posturale sotto consiglio medico. Un professionista riesce sempre a guidare l’utente nella scelta più idonea al problema. Se si opta per il fai da te, è bene controllare che il prodotto acquistato abbia garanzie d’acquisto e che sia un dispositivo medico dal marchio CE. Dopo esserci sincerati di queste qualità, sarà necessario seguire alcune regole che aiutino a ritrovare più facilmente i benefici desiderati.
La trazione che comporta la stretta delle cinghie non deve risultare scomoda, anzi, deve seguire i normali movimenti del corpo senza limitarli. Inoltre deve essere utilizzato gradualmente per evitare effetti contrari.
I problemi alla schiena e i correttori posturali
La schiena può essere interessata da disturbi di lieve, moderata e grave entità. Il compito di un correttore posturale però, non è relativo all’attenuazione di problemi invalidanti. Purtroppo, patologie come la scoliosi e la cifosi, hanno bisogno di supporti più precisi e di controlli medici che aiutino a gestire il problema sotto tanti aspetti clinici. Un correttore alle spalle risulta efficace solo se si vuole lavorare sulla memoria della muscolatura che però, non deve essere stata compromessa da patologie o da traumi di vario genere. Si può dire che il correttore posturale non è una cura, ma un ottimo metodo per il mantenimento di una buona posizione e quindi di una buona salute delle articolazioni.
L’efficacia del correttore posturale alle spalle
Tra i tanti modelli presenti sul mercato, troviamo quello più utilizzato per le postazioni fisse che si assumono davanti alla scrivania, in posizione seduta: il correttore posturale alle spalle. Questo supporto è un modello molto discreto che può essere utilizzato in diverse circostanze del giorno. In piedi, seduti, sdraiati, il correttore posturale alle spalle è indossato semplicemente inserendo le braccia negli appositi buchi che richiamano la forma delle scapole. Vi sono poi due cinghie posizionate proprio sulle fasce che possono essere regolate a seconda della circonferenza del proprio corpo.
Questo modello, viene utilizzato per far fronte alla classica gobba da scrivania che incide sulle articolazioni cervicali causando dolore. Utilizzando al meglio questo supporto, si potrà ritrovare la corretta postura per tutte quelle articolazioni che interessano la parte superiore della schiena, acquisendo, quello che è in gergo tecnico, una maggiore aperura alare e quindi delle spalle più aperte e allineate.
L’efficacia dei correttori posturali lombari e delle fasce correttive
Le alternative per disagi a carico del dorso, si ritrovano nei correttori posturali lombari e nelle fasce ortopediche. Questi due supporti svolgono maggior aiuto nel bilanciamento del peso nelle vertebre inferiori, che possono essere interessate da un’ incurvatura derivata da postazioni instabili. Le vertebre lombari possono essere compromesse anche da uno scorretto utilizzo delle gambe, che spesso vengono accavallate per molte ore durante le postazioni sedute. L’efficacia di questi supporti è data dall’insieme di due fasce rinforzate che avvolgono il tronco in modo unitario. Si posizionano appena sotto i muscoli pettorali e si richiudono (solitamente con velcro) avvolgendo il busto in maniera totale. Ricoprono tutta o quasi tutta la parte della schiena e risultano efficaci per problemi specifici di entità più seria. Solitamente vengono utilizzati per lordosi, cifosi e patologie a carico del tronco inferiore.
Conclusioni
Il grado di efficacia di un correttore posturale è determinato dalla correttezza di utilizzo e dall’entità del problema. Chiedere un aiuto ad un esperto, risulta sempre la migliore soluzione se si vogliono ottenere i benefici sperati.
Certo, provare ad acquistare un correttore posturale potrebbe essere la scelta più immediata e meno dispendiosa, l’importante comunque è non avere patologie riconosciute che potrebbero far risultare il dispositivo incompatibile con il problema.